Halloween: tra storia, simbologia e consumismo
La festa delle anime: Halloween
Festeggiando la vigilia della notte di ognissanti, la festa di All-Hallows-Eve (abbreviata sotto la variante scozzese di Halloween) nasce in Inghilterra. Traendo le sue più lontane origini da ricorrenze celtiche, è col tempo mutata in una usanza condivisa dagli altri paesi del mondo che celebrano la morte e spesso l’occulto attraverso vari simboli come l’emblema della zucca intagliata, delle lanterne, dell “dolcetto o scherzetto” o del travestirsi in forme grottesche per mimetizzarsi con le anime dei morti.
Il simbolismo dei costumi di Halloween
L’indossare trucchi mostruosi per la notte di Halloween contiene un forte simbolismo al di fuori del semplice divertimento: tradizione vuole che le anime, in vista della giornata di ognissanti in arrivo il giorno successivo, si sveglino per una notte e passino la loro unica notte a disposizione tra i vivi per vagare tra le strade dove, gli umani devono confondersi con loro. La maschera diviene dunque il mezzo attraverso il quale può avvenire la comunione del tempo tra vivi e spiriti.
L’evoluzione della maschera: dal consumismo all’ecocompatibilità
Il travestimento ha assunto nel tempo una finalità simile nella notte di Halloween, ma è inevitabile che nella società dei consumi e del prodotto massificato attuale, è divenuta piuttosto una delle innumerevoli idee di guadagno. Per interferire però con il mero obbiettivo materialistico, è possibile pernsare a una forma di produttività del fai da te di Halloween.
Le idee sono diverse e richiedono ognuna una porzione (seppure piccola) di tempo e di cura.
Totalmente eco friendly sono per esempio le idee legate al rinnovo di vecchi abiti. Straccia i bordi di una tunica, sporcala un pò con dell’inchiostro rosso ed ecco pronto l’abito dell’anima di una vestale assassinata. Anche fingersi uno zombie è altrettanto facile: vestiti sgualciti e aloni neri sotto gli occhi e intorno alla bocca.
Si pensi poi al conte più famoso del mondo: sembra proprio una manna dal cielo che il conte Dracula non indossasse altro che una giacca nera, una camicia bianca e il papillon e che fosse, nonostante la sua indubbia eleganza, simbolo di orrore e mostruosità, proprio come richiede la festività di Halloween.
Senza scomodare poi l’abbigliamento, è particolarmente importante il tener conto del make up. Il rossetto rosso sembra essere fatto proprio per richiamare l’idea del sangue che con un pò di ombretto marrone picchiettato qua e la, diviene la perfetta rappresentazione del sangue che coagulandosi si inscurisce. Il giorno di Halloween l’importante è indossare tanta fantasia, usare tanto nero ed essere pronti a venir fuori con il proprio lato più grottesco.